1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2001
Origine: Giappone
Canale di messa in onda: WOWOW
Numero di stagioni/episodi: 1/13
Genere: anime, fantascienza
Figure professionali: Kazuki Akane (regia), Hiroyuki Akiyama (produzione), Akira Takasaki (musiche)
2. Descrizione
Ideato da Kazuki Akane, già attivo nella produzione dell’anime di Mobile Suit Gundam e successivamente story editor per Ergo Proxy, Geneshaft è una serie anime prodotta da Satelight e trasmessa dall’emittente satellitare WOWOW.
In un futuro non meglio specificato, dopo decenni di sanguinose guerre, la Terra si è riunita sotto la bandiera di un unico stato mondiale di stampo totalitario. Per mantenere la stabilità, la pace e l’ordine sociale, le nascite sono strettamente controllate e avvengono esclusivamente per via artificiale. L’esercizio delle emozioni viene soppresso, così come la famiglia. Attraverso complesse operazioni di ingegneria genetica, l’età massima raggiungibile dall’uomo viene calibrata a 45 anni, mentre la popolazione viene suddivisa in classi rigide a seconda della composizione del patrimonio genetico.
L’equilibrio della Terra rischia di venire compromesso dalla comparsa di un misterioso oggetto di origine aliena si palesa nei cieli terrestri e distrugge parte del pianeta. Agli ordini del comandante Lord Sergei, un equipaggio interamente femminile, che comprende anche la protagonista Mika, sale a bordo della nave Bilkis per esplorare le profondità dello spazio e fare luce sul distruttivo attacco di origine aliena, una missione che porterà le protagoniste a numerose lotte con gli extraterrestri condotte con Shaft, il mecha (il tradizionale robot da combattimento reso popolare da manga e anime come Mobile Suit Gundam) a loro in dotazione.
3. Ambiti distopici
Nonostante si situi all’interno di una struttura narrativa che rientra a pieno titolo nei canoni della fantascienza (i nomi degli episodi della serie richiamano alcuni classici letterari del genere, come le opere di Arthur C. Clarke) e riprenda figure caratteristiche dell’animazione giapponese come i mecha, in Geneshaft si possono rintracciare diversi elementi distopici. In primo luogo, la serie ipotizza un futuro di guerre e instabilità politica per la Terra, una situazione a cui solo la creazione di uno Stato Unico può porre fine. Come suggerito dal titolo stesso dell’anime, grande enfasi viene posta sull’ingegneria genetica e i suoi usi deviati all’interno della società distopica di Geneshaft. La procreazione avviene solo per via artificiale e il ruolo di ogni individuo all’interno della società viene scelto preventivamente attraverso operazioni di ingegneria genetica. Il risultato è una società profondamente e irrimediabilmente classista e con numerosi squilibri: per ogni nuovo uomo, infatti, vengono create nove donne, ma sono i primi a mantenere le posizioni apicali all’interno della società. Dati i temi presenti nell’opera, è facile rintracciare l’ispirazione proveniente da uno dei classici della narrativa distopica, Brave New World di Aldous Huxley, con cui condivide l’attenzione per l’ingegneria genetica e la creazione di uno stato unico fondato sulla procreazione artificiale e la soppressione delle emozioni.
4. Coordinate spazio-temporali
Geneshaft si svolge in un futuro lontano non meglio precisato, duecento anni dopo la formazione dello stato globale e cinque anni dopo la prima comparsa delle misteriose navi aliene che hanno attaccato la Terra. La serie si sviluppa interamente a bordo della Bilkis, nave spaziale che scandaglia il sistema solare in cerca di risposte sulla provenienza degli alieni.
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