Negli ultimi decenni, la produzione mediale e culturale è stata caratterizzata da un incremento di contenuti orientati alla rappresentazione della distopia, alla configurazione e messa in scena di “universi possibili” attraverso cui misurare paure, problemi e contraddizioni del genere umano di fronte tanto alle incertezze del futuro quanto al confronto con i traumi e i rivolgimenti del passato in chiave di rielaborazione della memoria. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso su scala globale e che interessa molteplici mezzi, forme e linguaggi della comunicazione.
All'interno di questo scenario s'inserisce il progetto di ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore "Lo scontro delle narrazioni. La rappresentazione del futuro nella cultura popolare e nei media tradizionali e il suo utilizzo politico" (progetto D3.2 d'interesse d'ateneo, Principal Investigator: Prof. Damiano Palano). Con strumenti multidisciplinari (storico-politologici, mediologici, di analisi linguistica), il progetto si propone di studiare:
I) le trasformazioni intervenute nelle rappresentazioni del futuro (utopie, distopie, eterotopie) nei media tradizionali (editoria, fumetto, cinema, televisione, videogiochi) e nelle narrazioni che si coagulano attraverso i media digitali, in ordine ai seguenti aspetti:
II) il ruolo delle rappresentazioni del futuro nel patrimonio ideologico delle culture e delle famiglie partitiche novecentesche (utopie, distopie, futurismi del passato, “declinismo”, ecc.);
III) il ruolo delle rappresentazioni del futuro diffuse nella cultura popolare (narrativa di genere, cinema, fumetti, serie tv) nel definire gli immaginari socio-politici contemporanei.
Tra gli obiettivi della ricerca rientra la costruzione del presente “Atlante delle distopie mediali”, che nasce all'interno della sezione "Media e letteratura" del progetto (responsabile: Prof. Massimo Scaglioni), in cui raccogliere i casi più significativi di produzioni mediali e culturali che hanno affrontato tematiche legate alla distopia, sia come elemento fondante e centrale della narrazione, sia come elemento di raccordo o distintivo all’interno di rappresentazioni altre. In particolare, l'Atlante intende restituire una panoramica della distopia nei media audiovisivi sotto il profilo geografico (luoghi della produzione e luoghi della rappresentazione), degli ambiti e mondi narrati e relativi punti di vista e retoriche, delle traiettorie spazio-temporali; una cartografia in grado di evidenziare la varietà dei generi e dei linguaggi sulla distopia e le loro connessioni e contaminazioni attraverso la modalità di un catalogo interattivo di prodotti e materiali audiovisivi.