1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2007
Origine: Stati Uniti
Genere: horror
Durata: 92 minuti
Casa di produzione: Artfire Films, Romero-Grunwald Productions
Figure professionali: George A. Romero (regia e sceneggiatura), Peter Grunwald (produzione), Michelle Morgan, Josh Close, Shawn Roberts (cast)
2. Descrizione
Quinto capitolo della lunga saga dei Morti Viventi di George A. Romero, Diary of the Dead (distribuito in Italia come Le Cronache dei Morti Viventi) è un film completamente slegato dalle vicende dei capitoli precedenti e costituisce, come lo ha definito il regista stesso, una sorta di nuovo inizio per la serie.
Un gruppo di studenti di cinema dell’Università di Pittsburgh si trova tra i boschi che circondano la metropoli per girare un cortometraggio horror da mostrare al resto della classe a fine semestre. Dalla radio, però, provengono notizie allarmanti: disordini, omicidi di massa ed episodi di cannibalismo si stanno verificando tra le strade delle maggiori città del pianeta. Jason, il protagonista del film, decide di usare la sua telecamera per riprendere gli eventi e si rende ben presto conto di trovarsi di fronte a una vera e propria apocalisse zombie come quelle dei film di cui è appassionato: le strade brulicano di morti che riprendono vita sotto l’impulso di un irrefrenabile istinto omicida. Né gli ospedali, che pullulano di zombie, né le case degli amici rappresentano un luogo sicuro. Con la sua telecamera, Jason riprende il collasso di una delle principali città industriali degli Stati Uniti, fino a trovare rifugio nella casa dell’amica Debra, dove il gruppo riceverà drammatiche notizie sulla situazione nel resto del mondo e si barricherà in una stanza blindata per sfuggire alle orde di zombie.
Realizzato con un budget ridotto e girato nell’arco di poche settimane principalmente con l’ausilio di camere a mano, Diary of the Dead è stato accolto piuttosto freddamente dalla critica cinematografica internazionale, secondo cui il film non aggiunge nulla né alla filmografia di Romero né al genere horror. Noti registi come Quentin Tarantino, Guillermo del Toro, Wes Craven e Simon Pegg hanno prestato la loro voce agli annunci e notiziari radiofonici che abbondano nel corso del film.
3. Ambiti distopici
Può l’essere umano restare tale di fronte alla violenza? Quale è il confine per la documentazione della violenza? Sono queste le domande che sembra corrano sottotraccia insieme alle immagini delle fameliche orde di zombie per l’intera durata del film Ricostruendo la genesi dell’apocalisse zombie, Romero si concentra sulle reazioni immediate della popolazione di fronte a un’emergenza rimasta, fino a quel momento, dominio della narrativa horror e del cinema di fantascienza. Come testimoniato dallo stesso Romero, il film, girato con la tecnica del mockumentary, resa celebre da pellicole come The Blair Witch Project, Cloverfield e REC, vuole proporsi come critica alla società dell’immagine moderna: nel film ogni personaggio riprende la violenza che lo circonda tramite telecamere e cellulari, senza intervenire quando il prossimo ha bisogno di aiuto, come se assuefatti non dalla realtà ma dalla sua immagine. Assume così maggiore senso la battuta conclusiva pronunciata da Debra, protagonista femminile: “Vale la pena che ci salvino?”
4. Coordinate spazio-temporali
Diary of the Dead è ambientato in un tempo presente alternativo segnato dall’improvviso scoppio di un’apocalisse zombie. Lo scenario dell’azione, come negli altri film della saga di Romero, è la città di Pittsburgh, con i suoi boschi e sobborghi a fare da location alle scene del film.
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