1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2019
Origine: Stati Uniti
Canale/Servizio di messa in onda: Apple TV+
Genere: fantascienza, drama, ucronico
Numero stagioni/episodi: 3/30
Figure professionali: Ronald D. Moore, Matt Wolpert, Ben Nedivi (ideatori e sceneggiatori), Joel Kinnaman, Michael Dorman, Wrenn Schmidt, Sarah Jones, Shantel VanSanten, Jodi Balfour (cast)
2. Descrizione
Dal creatore di Battlestar Galactica (Ronald D. Moore), For All Mankind è una delle prime serie originali targata Apple (insieme a See, altro titolo distopico ad alto budget). Ambientata a partire dagli anni Sessanta, la serie è una ucronia fantascientifica che esplora un mondo in cui la corsa allo spazio non è mai terminata. La premessa narrativa si fonda su dei reiterati paradossi storici: tutto parte quando Aleksej Leonov (invece che Neil Armstrong) diventa il primo uomo a sbarcare sulla luna e gli Stati Uniti, con l’aiuto di Edward Baldwin, ex capitano della missione americana che più si era avvicinata all’allunaggio, sono chiamati a colmare il divario con l’URSS. In seguito, il secondo cittadino sovietico a toccare il suolo lunare è una donna: la conservatrice NASA deve così addestrare, con non poche difficolta, anche un equipaggio di astronaute. La narrazione prosegue nell’arco di più decenni presentando sfide e imprese sempre più grandi e ambiziose. A una Storia che alterna vicende reali ad altre inventate - ma rese plausibili dall’uso di frammenti fotografici manipolati – si interpolano le storie personali degli astronauti e delle loro famiglie. Tra grandi accadimenti che modificano gli assetti geo-politici della Guerra Fredda, si inseriscono drammatici frammenti di vite quotidiane: tragedie che riguardano la cupa middle class fatta di mogli e mariti di chi è partito in missione; amori pericolosi e da nascondere, quali quelli omosessuali, non in linea con i canoni richiesti per operare nell’agenzia spaziale; fino a difficoltà insormontabili, come nel caso di Tracy, prima donna a ricoprire un ruolo di responsabilità alla NASA, o della giovane Aleida, scappata dal Messico con in valigia il sogno di raggiungere le stelle. For All Mankind, attualmente alla sua terza stagione, ha ricevuto una buona accoglienza da parte della critica e dal pubblico, ricevendo anche una nomination al Premio TCA nella categoria drama.
3. Ambiti distopici
Le alterazioni storiche di For All Mankind hanno la specificità di non allontanarsi mai del tutto dal tracciato degli eventi realmente accaduti, modificandone piuttosto alcuni particolari per mantenere intatto il senso di verosimiglianza con il vissuto del telespettatore. La serie può essere certamente annoverata tra le ucronie politiche – con un’Unione Sovietica che strappa agli Stati Uniti il ruolo di prima potenza mondiale – ma contrariamente ad altri prodotti dello stesso genere, come Watchmen o The Man In The High Castle, non solo non ha alle spalle un materiale preesistente (come un libro, un fumetto o un film), ma dipinge un mondo apparentemente molto meno pessimistico. Lo stesso Ben Nedivi ha ammesso che gli altri titoli fanta-politici tendono a essere «un po’ più distopici», sebbene abbia anche rimarcato come molte vicende «prendano una brutta piega». Per certi versi, l’aspetto più tragico sembra proprio essere il determinismo storico: alcuni avvenimenti coincidono con quelli del nostro universo, a volte nello stesso giorno e nello stesso modo, a volte in luoghi e orari differenti, ma con lo stesso ritmo. Questo mette in luce il limite del potere degli individui che, nonostante gli sforzi, non sono sempre in grado di deviare il corso della Storia in modo significativo. Secondo Matt Wolpers, la serie riguarda «l’impatto che gli individui possono avere e le forze strutturali e sociali che non sono destinate a cambiate», a suggerire forse come la vera distopia non risieda tanto nei tenebrosi paradossi temporali o nei pericolosi viaggi spaziali, ma nella nostra stessa realtà che, pur con qualche variazione, tende ad auto-realizzarsi noncurante di chi la desidera differente.
4. Coordinate spazio-temporali
La serie è costellata di precisi e puntuali riferimenti temporali, tanto da aver alimentato una fandom wiki a essa dedicata, con tanto di linea del tempo dal 1962 al 1995. In particolare, la prima stagione va dal 1969 al 1975, la seconda è collocata nel 1983, con una breve scena finale nel 1995, mentre la terza parte nel 1992, prospettando come nuova frontiera il Pianeta Rosso. Ted Kennedy che batte Richard Nixon alle elezioni del ’72, gli USA che si ritirano prima dalla guerra in Vietnam per concentrarsi sullo spazio, Giovanni Paolo II e John Lennon che scampano ai rispettivi attentati sono solo alcuni dei (non) eventi che popolano questo complesso mondo narrativo. A livello geografico, buona parte delle scene sono ambientate nelle stanze del Johnson Space Center della NASA nei pressi di Houston o, durante le missioni, all’interno dei suoi veicoli o dei suoi avamposti lunari (come la colonia di Jamestown). Altri luoghi di interesse sono le aree residenziali e il bar Outpost Tavern del quartiere di Clear Lake.
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