Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2021
Origine: Italia, Francia
Genere: drammatico, fantascienza
Durata: 120 minuti
Casa di produzione: Indigo Film, Rai Cinema, Wy Productions
Figure professionali: Claudio Cupellini (regia), Gian Alfonso Pacinotti, Claudio Cupellini, Guido Iuculano (sceneggiatura), Leon de la Vallée, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Fabrizio Ferracane, Maurizio Donadoni, Franco Ravera, Valerio Mastrandrea, Valeria Golino, Alessandro Tedeschi (cast).
Soggetto: Gipi, La terra dei figli, Coconino Press-Fandango, Bologna 2016.
Riconoscimenti: Bobbio Film Festival 2021: Premio speciale del quotidiano Libertà a Claudio Cupellini; Noir in Festival 2021: Premio Caligari 

 

2. Descrizione

In un mondo segnato da una catastrofe che ha avvelenato il pianeta e ridotto la natalità, un padre e suo figlio cercano di sopravvivere in una palafitta al centro di una laguna. I due conducono un’esistenza fatta di espedienti, violenza e solitudine, costretti dalle brutali circostanze a non fidarsi né a curarsi troppo del prossimo (e nemmeno dei propri sentimenti reciproci). Il tramonto della società ha reso dannosa l’educazione emotiva e superfluo il saper leggere e scrivere: capacità che risultano soprattutto sconosciute a chi è nato dopo la tragedia. Alla morte del padre, il ragazzo – privo persino di un nome – si dimostra interessato a conoscere il suo passato e con esso il giudizio che l’anaffettivo e sprezzante genitore aveva di lui. Desideroso di scoprire cosa si cela nel diario del padre, il giovane partirà per una pericolosa avventura oltre la “chiusa” del lago alla ricerca di un lettore in grado di decifrare gli scritti. Durante il cammino, incontrerà diversi personaggi, i quali gli faranno conoscere il sopruso, la paura e persino la redenzione, in un viaggio alla riscoperta della memoria e dell’amore. Diretto da Caludio Cupellini e tratto dall’omonima graphic novel di Gipi (Gian Alfonso Pacinotti), La terra dei figli è una co-produzione italo-francese distribuita in 6 Paesi e presentata fuori concorso al Taormina Film Fest.

 

3. Ambiti distopici

La terra dei figli è un film post-apocalittico ambientato in un contesto desolato e putrido, segnato dal pessimismo e della legge del più forte (come testimonia la scena iniziale dello scontro tra il protagonista e un cane, all’insegna del principio homo homini lupus). La presenza di non meglio specificati veleni – che avrebbero portato molti genitori a sbarazzarsi dei figli alla nascita – e, più in generale, di una catastrofe ambientale causata dall’operato degli uomini, diventano metafora delle colpe dei padri, oltre che delle paure e dei dilemmi dei genitori moderni. La questione morale di fondo, nelle distopie coming-of-age con protagonisti ragazzini – in cui gli adulti sono assenti o hanno un ruolo marginale o negativo – riguarda quasi sempre il tema della responsabilità del declino. In questo caso, i padri si macchiano di un duplice crimine: non solo quello di aver condotto il mondo alla rovina, ma anche di aver creduto che in una società senza leggi, non fosse più corretto educare le giovani generazioni all’amore verso il prossimo. Il processo di crescita del fanciullo, anche in un universo distopico, non può però esimersi dal rapporto con la dimensione del sentimento: motivo per cui “il Figlio” non avrà pace finché non recupererà la memoria emotiva “del Padre”. L’importanza della memoria, sotto forma di testo scritto, ricorre anche in un altro titolo distopico italiano dello stesso anno, la miniserie Anna, in cui la protagonista bambina deve sopravvivere in un mondo senza adulti, facendo tesoro delle istruzioni contenute nel diario lasciatele in punto di morte dalla madre.

 

4. Coordinate spazio-temporali

La storia si colloca in un futuro non ben specificato, dopo una catastrofe ecologica che ha decimato la popolazione e inquinato il pianeta. Il territorio dove si svolge la prima parte della narrazione è una laguna dove sono presenti palafitte costruite da alcuni superstiti, che vivono di stenti tramite attività di pesca, caccia, raccolta e baratti. Oltre la “chiusa” del lago, esiste un altro frammento di società, considerato molto più pericoloso e all’interno del quale è bene non fidarsi di nessuno: qui si trova la casa dei malvagi gemelli Matteo e Lorenzo che, noncuranti dei veleni, coltivano la terra e una ex centrale termoelettrica, dove vive un gruppo di cannibali. Il film è girato nell’area del delta del Po, in provincia di Ferrara e nel Polesine, nella laguna di Chioggia e a Porto Tolle.

 

Keywords, tagdiario, memoria, rapporto padre-figlio, società post-apocalittica, solitudine, veleni