La traduzione: un piacer serbato ai saggi
Gran parte di quel che oggi si traduce concerne ambiti aziendali, istituzionali, legali, scientifici o tecnici. Per la traduzione sono disponibili software sempre più avanzati e l’intervento umano tende a ridursi a una revisione accurata del prodotto realizzato in modo automatico. La traduzione di tali documenti tende a essere ripetitiva perché tali sono anche i contenuti dei testi interessati.
Vi è poi una percentuale esigua di testi che richiede l’impiego della creatività umana, in ogni fase del processo traduttivo: si tratta di opere letterarie, di saggi filosofici, di documenti fondativi di tradizioni e saperi.
I contributi proposti in questo workshop si concentrano soprattutto su questo secondo ambito di testi: la traduzione vi opera come attività composita (è comprendere, è ripensare, è riscrivere), dagli esiti imprevedibili e innovativi nello spazio culturale del testo di arrivo.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza valido ai fini del riconoscimento delle attività di formazione e aggiornamento.
Il programma
Introduce e modera:
- Prof. Giovanni Gobber, Preside della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere
Intervengono:
- Prof. Stefano Arduini (Link Campus University)
"Siamo ciò che traduciamo"
- Prof. Davide Astori (Università degli Studi di Parma)
"Fra cieli e mare: alcune riflessioni traduttologiche su Gen. 1, 6-10"
- Prof.ssa Maurizia Calusio (Università Cattolica del Sacro Cuore)
"Esperienza di traduzione poetica"
- Prof.ssa Maria Cristina Gatti (Università Cattolica del Sacro Cuore)
"Aspetti e problemi del tradurre"
- Prof.ssa Maria Paola Tenchini (Università Cattolica del Sacro Cuore)
"Citando traduzioni"
- Prof. Giovanni Gobber (Università Cattolica del Sacro Cuore)
"Traduzione, creatività e ignoranza artificiale"
Dibattito finale e conclusioni