I Lieder di Beethoven

Beethoven, per sua stessa ammissione, quando componeva aveva sempre in mente il suono di un’orchestra. Il rapporto con la voce, invece, fu tormentato, come testimoniano le diverse stesure dell’unica sua opera, il Fidelio.
Tuttavia, egli scrisse ben novanta Lieder che, benchè oggi siano poco eseguiti, sono significativi nel contesto della sua produzione e importanti precedenti per la generazione romantica. Per primo, egli rivolse l’attenzione all’opera Goethe, di cui era fervido ammiratore nonostante il complesso rapporto personale. Inoltre, svincolò il pianoforte dal ruolo di mero accompagnatore, ponendolo in un dialogo alla pari con la voce e all’interno di un contesto formale-armonico vario ed esteso. Infine, in An die Ferne Geliebte, inaugurò il Liederkreis, una forma liederistica ciclica e senza interruzioni che sarà poi ripercorsa, tra gli altri, da Schubert e Schumann.

Programma ed esecutori

I parte
Francesco BOSSI, Baritono, Scholar voci maschili
Martino TOSI, pianoforte, coordinatore attività Studium Musicale d’Ateneo,

• Op. 98, An die Ferne Geliebte
  • n.1. Auf dem Hügel sitz' ich spähend
  • n.2. Wo die Berge so blau
  • n.3. Leichte Segler in den Höhen
  • n.4. Diese Wolken in den Höhen
  • n.5. Es kehret der Maien
  • n.6. Nimm sie hin denn, diese

II parte
Luisa BERTOLI, soprano, Scholar voci femminili
Martino TOSI, pianoforte

• Op. 83
  • n.1 Wonne der Wehmuth
  • n.2 Sehnsucht
  •  n.3 Mitt einem gemalten Band
• Op. 75
  • n.1 Mignon (Kennst du Das Land)
  • n.2 Neues Liebe, neues lebe

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