Nuovi approcci di immunoterapia per il carcinoma ad alto grado dell’ovaio
Il carcinoma ad alto grado dell’ovaio è una patologia molto aggressiva e rappresenta la prima causa di morte per tumore ginecologico nella popolazione occidentale. Questo tumore è generalmente diagnosticato in fase avanzata e la chirurgia demolitiva, seguita da chemioterapia, rappresenta il trattamento più efficace. Tuttavia, oltre il 70% dei tumori va incontro ad una recidiva, con una conseguente prognosi negativa per le pazienti ed una sopravvivenza a 5 anni inferiore al 50%. Per questi motivi, l’identificazione di cure più efficaci e di terapie più mirate rappresenta una priorità clinica al fine di migliorare la prognosi e la qualità della vita delle pazienti affette da carcinoma ovarico. Negli ultimi anni sono state sviluppate terapie innovative che hanno permesso di migliorare sia la qualità che l'aspettativa di vita delle pazienti: queste terapie si basano sulla conoscenza delle alterazioni genetiche del tumore. Il progetto, coordinato dal dottor Claudio Sette, professore ordinario di Anatomia umana presso la Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e finanziato con i fondi del 5 per mille, prevede di studiare le vulnerabilità genetiche del tumore sfruttandole per mettere a punto dei farmaci specifici. Un passo verso la medicina personalizzata, una medicina che tenga conto delle caratteristiche dello specifico tumore e dello specifico paziente, per rendere le terapie più mirate e più efficaci.
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