Il tema del federalismo fiscale è tornato recentemente sulla scena politica italiana dopo una battuta d’arresto dettata da processi di centralizzazione. In particolare si è affermato in chiave di una maggiore autonomia delle regioni, tramite un processo di riduzione delle competenze dello Stato a favore di queste ultime. Al centro vi è l’idea che il rapporto stretto tra governanti e cittadini, realizzato nelle istituzioni locali, sia in grado di garantire un controllo e una migliore trasparenza nella spesa pubblica e pertanto un livello più alto di democraticità delle scelte politiche.
Quali capacità sono necessarie per monitorare l’andamento dei costi di servizi e funzioni forniti dalle regioni e dagli altri enti locali su misura della propria popolazione? Come garantire livelli di qualità omogenei? Come scongiurare il rischio di penalizzare le regioni più povere che presentano una minor capacità fiscale?
Il team di docenti dell’Università Cattolica mette a disposizione le proprie competenze per lo studio delle molteplici conseguenze che ne derivano.