1. Informazioni generali
Anni di uscita: 2020 – in corso
Origine: Giappone
Piattaforma di messa in onda: Netflix
Numero stagioni/episodi: 2/16
Genere: fantascienza, thriller, drammatico
Figure professionali: Shinsuke Sato (regia e sceneggiatura), Yoshiki Watabe, Yasuko Kuramitsu (sceneggiatura), Kento Yamazaki, Tao Tsuchiya, Yuki Morinaga (cast)
Soggetto: Haro Aso, Alice in Borderland, Shogakukan, Tokyo 2010-2015; trad. it. Alice in Borderland, Flashbook, Bologna 2013-2017
2. Descrizione
Tratta dall’omonimo manga di Haro Aso, Alice in Borderland è una serie giapponese che combina elementi fantascientifici, thriller e drammatici distribuita a partire dal 2020 su Netflix.
Il protagonista, Arisu, un appassionato di videogiochi insoddisfatto della sua vita, si ritrova improvvisamente in una Tokyo deserta insieme ai suoi due amici, Chota e Karube, anch’essi infelici e delusi dalla quotidianità. Precipitati in una realtà distopica, i tre scoprono di non potere uscire da questa Tokyo alternativa e sono costretti a partecipare a giochi mortali, amministrati da dei Game Master, con numerosi altri giocatori. Il rifiuto a partecipare equivale alla morte immediata. Costretto a separarsi dagli amici per non mettere a rischio la loro vita, Arisu incontra Usagi, una ragazza orfana con cui cerca di indagare la natura del mondo sinistro in cui si sono ritrovati. Scoprono così che i giochi sono suddivisi in quattro categorie, che prendono i nomi dei semi delle carte da gioco francesi, e che esiste un’area, chiamata Spiaggia, dove molti giocatori convivono per aiutarsi a vicenda e raccogliere le carte distribuite alla fine di ogni gioco, che potrebbero rappresentare una chiave per tornare nel mondo reale. Ma anche l’organizzazione della Spiaggia è minata da rivalità, tensioni e ribellioni che metteranno ulteriormente in pericolo Arisu e Usagi, decisi ad andare fino in fondo alla loro ricerca.
3. Ambiti distopici
La premessa narrativa di Alice in Borderland richiama in modo piuttosto esplicito un classico della cinematografia giapponese come Battle Royale e anticipa, seppur con una connotazione sociale certamente minore, tematiche che torneranno nel coreano Squid Game.
Alice in Borderland è una metafora della sempre più radicata lotta quotidiana nella società contemporanea. Facendo leva su sentimenti quali delusione, disillusione e frustrazione, i Game Master, che rappresentano le figure del potere nell’universo della serie, portano all’esasperazione i concorrenti richiamati nella Tokyo parallela manipolandoli in ogni modo possibile. Non c’è spazio per la solidarietà tra pari, tantomeno per la costituzione di qualcosa che assomigli anche solo vagamente ad una struttura sociale: l’altro è sempre un avversario, un ostacolo nella corsa (potenzialmente infinita) alla sopravvivenza. Privati della loro identità e costretti ad eliminare completamente le proprie emozioni, i partecipanti ai sadici giochi dei Game Master non hanno più speranze né obiettivi nella vita, se non quello di riuscire a sopravvivere per almeno un altro gioco.
4. Coordinate spazio-temporali
Alice in Borderland si apre nella Tokyo del tempo presente (le scene iniziali sono ambientate nel quartiere di Shibuya), per spostarsi già nel primo episodio nello spazio atemporale della violenta Tokyo in rovina dei Game Master.
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