1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2011-2019
Origine: Regno Unito
Canale di messa in onda: Channel 4 (2011-2015), Netflix (2016-2019)
Numero stagioni/episodi: 5/22 (+ un film interattivo)
Genere: antologico, fantascienza
Figure professionali: Charlie Brooker (ideatore), Annabel Jones (produttrice esecutiva)
2. Descrizione
Tra le più rilevanti e popolari narrazioni distopiche dell’ultimo decennio, Black Mirror ha riportato in auge il formato antologico utilizzato, già negli anni ’50 e ‘60, da classici della fantascienza televisiva come Twilight Zone (Ai Confini della Realtà). Prodotta da Endemol Shine e nata sull’emittente inglese Channel 4, i diritti della serie sono stati acquistati da Netflix nel 2015, che ha successivamente provveduto alla distribuzione globale del titolo. Ogni episodio costituisce un testo a sé stante, tanto nei toni (la serie si intreccia a numerosi sottogeneri della fiction televisiva, dall’horror al crime, passando per la satira politica e il thriller) quanto nelle vicende narrate, pur trovando un minimo comune denominatore nella pervasività della tecnologia nell’epoca contemporanea e nel modo in cui essa viene utilizzata dall’uomo.
Al titolo è associato anche un film interattivo, Bandersnatch, distribuito da Netflix il 28 dicembre 2018, in cui l’arco narrativo viene descritto dalle singole scelte prese dallo spettatore.
3. Ambiti distopici
Punto focale della serie è l’esplorazione del rapporto tra umano e tecnologia, affrontato nella maggior parte degli episodi da una prospettiva pessimista, seppur non manchino casi in cui la tecnologia apporti possibili effetti positivi all’esperienza umana. Black Mirror disegna un universo narrativo in cui l’uomo, in più occasioni, si ritrova ad essere uno strumento al servizio della tecnologia, affidando ad essa i propri ricordi, le capacità cognitive e, infine, la propria coscienza (il trasferimento delle primarie qualità umane su dispositivi digitali e tecnologie cloud è una delle tematiche trasversali alle cinque stagioni della serie). Tra gli ambiti distopici che la serie porta su schermo si possono annoverare anche il dilemma morale della clonazione, la profonda solitudine a cui viene condannato il moderno uomo iper-connesso, la sorveglianza di massa da parte delle istituzioni politiche e il ricorso alla realtà virtuale come surrogato di vita vissuta.
4. Coordinate spazio-temporali
La serie fa raramente riferimento a un preciso setting geografico e temporale, per quanto lo spettatore sia portato a credere che le vicende si svolgano in un futuro più o meno prossimo segnato da sviluppi sempre più sorprendenti delle tecnologie digitali. In alcuni casi, soprattutto nelle prime stagioni, è facilmente riconoscibile il paesaggio inglese come sfondo delle vicende narrate, trovando in certe occasioni anche precisi referenti (è il caso, ad esempio, del primo episodio della serie, dove fanno capolino i noti ambienti politici di Londra). L’assenza di precise coordinate spazio-temporali entro cui collocare la narrazione alimenta da un lato un diffuso senso di straniamento nello spettatore, dall’altro apporta un tratto di universalità alle storie raccontate.
Keywords, tag: tecnologia, alienazione, realtà virtuale, fantascienza