Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2018
Origine: Germania, Francia, Ucraina, Paesi Bassi, Romania
Genere: drammatico, grottesco, black comedy
Durata: 121 minuti
Casa di produzione: Filmproduktions-GmbH, Arthouse Traffic, JBA Production, Graniet Film, Wild at Art, Atoms & Void, Digital Cube Post-Production
Figure professionali: Serhij Loznycja (regia, sceneggiatura), Heino Decker (produzione), Tamara Yatsenko, Ljudmila Smorodina, Olesya Zhurakovskaya (cast)
Riconoscimenti: Premio “Un Certain Regard” al Festival di Cannes 2018 (Miglior Regia); Golden Peacock-Premio al Miglior Film all’International Film Festival of India 2018

 

2. Descrizione

Scritto e diretto da Serhij Loznycja,  Donbass narra in chiave distopica la crisi geopolitica contemporanea nell’Ucraina orientale, precisamente nella regione del Donbass, composta dagli Oblast' di Donec’k e di Luhans’k, dove l’occupazione Russa ha portato alla creazione dello stato federale della Nuova Russia governato dalle truppe separatiste Ucraine e in conflitto armato con Kiev. In un susseguirsi di scene grottesche ma al contempo plausibili, dalla scoperta di attori travestiti da civili per denunciare le presunte “atrocità commesse dai traditori fascisti” a una giornalista che irrompe durante una seduta della Camera dei Deputati ucraina per gettare un secchio di feci addosso a un parlamentare accusato di corruzione, il film segue le storie di numerosi personaggi, da giovani che vengono umiliati per avere deciso di fuggire dal conflitto e dalla leva fino a un giornalista tedesco intenzionato a documentare il conflitto in corso, fino alle drammatiche vite dei prigionieri di guerra.
Donbass ha ricevuto un’accoglienza positiva da parte della stampa di settore, ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali e entrando anche nella short-list del Premio Oscar come Miglior Film Straniero, venendo successivamente escluso dalla rosa dei candidati.

 

3. Ambiti distopici

Si potrebbe definire Donbass come una narrazione “semi-ucronica” del conflitto iniziato nell’Ucraina orientale nel periodo tra il 2014 e il 2015, un racconto attraverso cui Loznicja ha voluto denunciare la drammatica crisi ucraina e messo in guardia da ciò che sarebbe potuto succedere in caso di estensione del conflitto dalla Crimea all’intera Ucraina, profezia effettivamente avveratasi in tutta la sua distruttiva potenza e che rende Donbass una distopia tramutatasi in presente reale.
In Donbass regna un clima di diffusa confusione e incertezza, due sensazioni amplificate nello spettatorie dal  susseguirsi di scene ed episodi apparentemente privi di alcun legame, se non quello dello scenario di guerra.
Oltre al controllo oppressivo della “Nuova Russia” sui propri cittadini, regna nella società del recentemente nato stato una retorica avanzata dalle forze separatiste mirante a repudiare e generare paura, nonché odio nei confronti dei nazionalisti ucraini, che sono spesso paragonati ai nazifascisti e descritti come eredi della loro ideologia, come ben esemplificato nella scena della finta trasmissione televisiva che apre il lungometraggio. Le conseguenze concrete di questa campagna di propaganda si manifesteranno nelle scene di pestaggi e umiliazioni di soldati ucraini prigionieri di guerra, dove anche militari non coinvolti nelle operazioni belliche, come i cuochi dei reggimenti, sono dipinti come membri sanguinari degli “squadroni di sterminio”. 

 

4. Coordinate spazio-temporali

Il film ha luogo durante l’apice della “Guerra del Donbass” e l’instaurazione dello stato federale della Nuova Russia (il nome è un richiamo alla regione storica della Novorossija, area che comprende i territori a nord del Mar Nero), tra il maggio 2014 e il maggio 2015. Si tratta di uno stato de facto fantoccio che vede come classe dirigente l’esercito separatista e funzionari russi e che comprende gli Oblast' di Donec’k e di Luhans’k.

 

Keywords, tag: black comedy, crisi russo-ucrania, geopolitica, Germania, Russia, Ucrania