1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2019
Genere: thriller, commedia, drammatico
Origine: Corea del Sud
Durata: 132 minuti
Casa di produzione: CJ Entertainment, Universal Pictures, Barunson E&A
Figure professionali: Bong Joon-ho (regia, soggetto, sceneggiatura, produzione), Kwak Sin-ae, Moon Yang-kwon, Jang Yeong-hwan (produzione), Miky Lee (produttore esecutivo); Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Cho Yeo-jrong (cast)
Riconoscimenti: Palma d’oro al Festival di Cannes 2019; miglior film in lingua straniera ai Golden Globe; quattro premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior film internazionale); David di Donatello come miglior film straniero.
2. Descrizione
La pellicola narra le vicende della famiglia Kim, che vive in condizioni di forte indigenza e che sopravvive attraverso sussidi di disoccupazione e lavoretti occasionali e precari. Uno dei figli, Ki-woo, grazie a un amico, viene assunto come docente di inglese per la figlia della ricca famiglia Park, fingendosi studente universitario. In breve tempo, il ragazzo riesce, con l’inganno, a far assumere tutti i membri della sua famiglia presso i Park (mentendo sulla loro parentela), alle spese dei precedenti collaboratori domestici della ricca famiglia, in una guerra senza esclusione di colpi che sfocia in un bagno di sangue.
La pellicola si conclude con i superstiti della famiglia Kim condannati alla libertà vigilata e con il loro capofamiglia, Ki-taek, che, rifugiatosi segretamente all’interno della casa dei Park, è ridotto a vivere come un fantasma e comunica con suo figlio con l’alfabeto Morse, ormai prigioniero del suo destino.
Presentato in anteprima alla 72ª edizione del Festival di Cannes, il film incassa 225 milioni di dollari nel mondo, diventando il film coreano più visto di sempre e uno dei più apprezzati dalla critica. Nel gennaio 2020, HBO annuncia produzione di una miniserie ispirata alla pellicola.
3. Ambiti distopici
In Parasite emerge il tema della conflittualità fra le classi sociali in uno spaccato di ipotetica vita quotidiana. La distopia di Parasite si manifesta nella paura di un futuro prossimo, in cui il conflitto sociale deflagra, in modo particolare fra le classi sociali più povere che sognano il riscatto e le classi sociali più elevate si arroccano a difesa dei propri privilegi. Al conflitto di classe fra ricchi e poveri si aggiunge, inoltre, una lotta per la sopravvivenza fra poveri, fra chi sarà scelto per essere assunto nella villa dei Park. La comunicazione fra individui, poi, diviene fluida, rarefatta, si digitalizza e avviene, quasi esclusivamente, attraverso gli smartphone, in una degenerazione che trasforma gli esseri umani in copie di se stessi, in cui l’individualità soccombe davanti alla rigidità e alla staticità di ruoli già stabiliti dalla società.
4. Coordinate spazio/temporali
Il titolo è ambientato in un presente e in una città non ben definiti in Corea del Sud e mette a confronto due location nettamente in contrasto fra loro: un quartiere povero e squallido in cui, in un minuscolo e sporco seminterrato, vive la famiglia Kim e la spaziosa, elegante e minimalista villa dei Park, nella quale si svolge la maggior parte del film. Entrambi gli ambienti, realizzati appositamente per il film, si trasformano quasi in spazi scenici teatrali in cui avviene la rappresentazione del dramma delle due famiglie. Gran parte delle scene di Parasite, inoltre, sono girate a Seul, capitale della Corea del Sud, nei quartieri Jongno-gu, Buam-dong e Jahramun-ro. Altre scene sono state realizzate presso gli studi cinematografici di Goyang, al confine con la Corea del Nord.
Keywords/tag: lavoro, classi sociali, alienazione, conflitto sociale, comunicazione digitale