1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2015
Origine: Argentina
Genere: fantascienza, cortometraggio, mockumentary
Durata: 9 minuti
Casa di produzione: 3Dar
Figure professionali: Federico Heller (regia, sceneggiatura, produzione), Marcela Sandra Ballestero, Steve Kisicki, Iván Steinhardt (cast)
Riconoscimenti: Miglior Cortometraggio agli Animago Awards 2016; Award of Excellence ai Best Shorts Competition 2016
2. Descrizione
Uncanny Valley è un cortometraggio in lingua inglese dell’argentino Federico Haller, al suo debutto alla regia dopo avere lavorato principalmente come tecnico degli effetti grafici per produzioni cinematografiche e televisive.
In un futuro prossimo, quella della realtà virtuale è diventata un’esperienza sensorialmente completa e immersiva, in grado di replicare sensazioni reali e creare mondi dettagliati e ultra-realistici. Un numero crescente di persone è diventato così assuefatto al mondo virtuale da diventarne dipendente, abbandonando quasi completamente la vita offline. Questi reietti della società, che rifiutano qualsiasi tipo di aiuto o supporto psicologico, trascorrono gran parte della loro giornata all’interno del mondo virtuale di uno sparatutto in prima persona, dove i giocatori danno la caccia a creature umanoidi chiamate “fantasmi”. A causa di un glitch del mondo virtuale, un giocatore (tutti i personaggi del cortometraggio sono anonimi) scopre di avere controllato fino a quel momento un androide impegnato in reali scenari di guerra, e non dunque solo una simulazione creata dalla realtà virtuale, e che i “fantasmi” che ha ucciso erano in realtà esseri umani innocenti e indifesi, una scoperta che lo porterà a disconnettersi definitivamente.
Distribuito attraverso la piattaforma di video sharing Vimeo, Uncanny Valley ha ottenuto grandi attenzioni da parte della critica di settore, soprattutto per i suoi effetti visivi, e ha vinto numerosi premi dedicati ai cortometraggi. Un adattamento del titolo in un vero e proprio lungometraggio, a lungo in fase di lavorazione, pare essere stato definitivamente abbandonato.
3. Ambiti distopici
Incrociando gli stilemi del mockumentary con una trama di carattere fantascientifico e uno stile visivo che rimanda ai videogiochi moderni, Uncanny Valley indaga, pur nella sua brevità, i possibili usi e risvolti futuri della realtà virtuale, una tematica sempre più presente nel discorso sociale e mediale sorto intorno alle testualità distopiche. Nel futuro immaginato dal film, la realtà virtuale è diventata il rifugio di chi intende sfuggire da una vita misera, dalla criminalità o, semplicemente, dalla monotonia della quotidianità (“La vita offline è troppo lenta”, afferma uno dei “giocatori” intervistati nel corto) per abbracciare invece un mondo adrenalinico che richiama l’universo videoludico degli FPS. In Uncanny Valley, la realtà virtuale è il mezzo utilizzato per trasformare inconsapevoli esseri umani in macchine da guerra senza scrupoli convinte di operare soltanto in un mondo virtuale. A questo proposito, risulta emblematico il titolo stesso del cortometraggio di Heller: “Uncanny Valley” (tradotto in italiano come “valle perturbante”) è infatti un’espressone coniata dall’esperto di robotica Masahiro Mori per descrivere come, dopo un’iniziale fase di positività e crescente familiarità, la visione di robot e automi antropomorfi, esattamente come quelli visibili nel film, generi repulsione, inquietudine e, appunto, perturbamento, all’aumentare del realismo dei loro comportamenti, il medesimo arco di trasformazione compiuto dall’anonimo protagonista del cortometraggio.
4. Coordinate spazio-temporali
La temporalità di Uncanny Valley non viene mai specificata, per quanto sia ipotizzabile si tratti di un futuro molto prossimo. Allo stesso modo, non viene reso noto quale sia il setting del film, che alterna la squallida casa in rovina in cui si ritrovano i “giocatori”, il mondo creato dalla realtà virtuale, che ricorda un pianeta alieno, e infine una zona di guerra che potrebbe collocarsi in Medio Oriente.
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