La formazione per i professionisti dell’innovazione didattica: il tutor di classe
Qual è il ruolo del tutor di classe oggi, in una realtà come quella scolastica e giovanile così fortemente colpita e trasformata dalla crisi pandemica?
“Il tutor di classe accompagna gli alunni in una navigazione, prima di tutto, nel mare dell’umano, per abilitarli ad affrontare la complessità, conflittualità e accelerazione tipica ormai della nostra società: chi sono io? Come e chi voglio essere? Cosa posso fare insieme agli altri? Che rapporto c’è tra vocazione, lavoro, servizio? Che stile di vita rende la mia vita e quella degli altri degna e “sostenibile”? – spiega la professoressa Anna Marta Maria Bertoni, che, con Raffaella Iafrate e il Centro d’Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica, collabora con la Cooperativa Sociale Rondine Servizi e con Rondine Cittadella della Pace, a un programma di Alta formazione dedicato proprio alla figura del tutor di classe.
“Sollecitare queste domande in un percorso integrato e arricchito dai linguaggi disciplinari rappresenta la strada maestra per accompagnare gli studenti sia alla scoperta di sé, che alla scoperta della propria vocazione civile e professionale, come contributo di cittadinanza attiva che ognuno può dare al miglioramento della società – prosegue – “la società della pandemia ha minato il senso di sicurezza, ha accentuato lo smarrimento, ha fatto perdere i punti di riferimento per il proprio futuro, ha indebolito e ammalato i legami umani e sociali; il tutor, in piena sinergia con i docenti, contribuisce a rigenerare fiducia e consapevolezza negli alunni, all'interno del percorso scolastico che si rinnova come processo educativo di pratica della cittadinanza attiva”.
Un ruolo da facilitatore dunque, offerto alla classe e ai docenti per ottimizzare ogni tipo di relazione tra alunni, tra docenti e tra alunni e docenti; un prezioso “collante”, capace di mediare molte delle questioni didattiche che emergono da ambo le parti: “il suo scopo è di creare un ambiente protetto e non giudicante, dove ogni studente può prendere consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie vulnerabilità ed esprimerle all’interno delle dinamiche relazionali del gruppo, facilitando la sinergia e lo sviluppo delle life skills, delle soft skills e delle cognitive skills come possibilità di abitare i conflitti e non subirli, dare forma al proprio progetto di vita, rimettere al centro la relazione docente-studente. I giovani trovano nuova consapevolezza, visione sul futuro, nuovo senso del proprio percorso. Trovano nuovi modi di vedersi inseriti in un percorso generativo e capace di impatto e innovazione”.
Il corso di “Alta formazione alla figura del tutor di classe: dal metodo rondine alla sua applicazione nel lavoro con il gruppo classe” attinge al metodo Rondine, elaborato in venti anni di lavoro con i giovani della World House appartenenti a popoli in conflitto nemici tra loro, nell’ottica di un cambio di paradigma e di mentalità per un contributo alla comprensione del fenomeno umano integrale in alcune sue dimensioni costitutive (relazione, persona, comunità, cittadinanza, festa). Una figura professionale, inoltre, indispensabile per una rete di scuole superiori che, a partire dell’a.s. 2022/2023, attiveranno specifiche Sezioni Rondine.
In presenza e online, tra il 1° marzo e il 12 giugno 2022, scopri di più