Sport giovanile e scuola: le sfide della Dual Career
È del 20 settembre 2023 la modifica dell’articolo 33 della Costituzione italiana che recita: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme”. L’inciso finale ‘in tutte le sue forme’ intende garantire una tutela complessiva dell’attività sportiva sottolineandone i valori educativi e sociali, così come quelli di promozione della salute.
Da anni Chiara D’Angelo – operante nel Team della Dual Career in Università Cattolica, coordinato dalla prof.ssa Caterina Gozzoli – si occupa del valore della pratica sportiva nei processi di crescita e sviluppo dei giovani ed è di recente pubblicazione il suo libro dal titolo Sport giovanile e Scuola.
L’autrice parte dal racconto di alcuni modelli di interpretazione dello sport giovanile sviluppati da psicologi dello sport, per riflettere sulla pratica sportiva giovanile nel nostro paese. L’attenzione è posta su alcuni elementi dinamici dei contesti di cui lo sport giovanile si sviluppa, con una concettualizzazione finale dei contesti come comunità di pratiche. Questo sguardo funge da ponte verso i temi affrontati nel secondo capitolo che si sviluppa a partire dalle contraddizioni e dai limiti che l’intreccio tra pratica sportiva giovanile e scuola hanno nel contesto italiano, recuperandone brevemente le ragioni storiche per poi fornire spunti per rendere sostenibile e proficuo il dialogo tra i due ambiti.
Il nucleo del testo approfondisce studi, politiche e progettazioni in ambito di Dual Career a livello prima internazionale e poi nazionale, inclusi i progetti europei ad hoc. Il focus è posto sullo sviluppo di un team specializzati sulla Dual Career composto da figure professionali specifiche con competenze di mediazione e raccordo per il lavoro al fine di promuovere percorsi formativi virtuosi.
A corollario si da voce anche ad alcuni studenti-atleti che hanno partecipato negli ultimi cinque anni al programma Dual Career dell’UCSC.
Ma il libro va oltre l’attenzione alla carriera atletica e Chiara D'Angelo s’interroga – insieme al collega Mattia Belluzzi – su come la pratica sportiva possa rappresentare una occasione per lo sviluppo di occupabilità, intesa come ‘abilità potenziale di ottenere e mantenere un’occupazione professionale’. Domanda importante che ha nei concetti di consapevolezza, pensabilità futura e riflessione identitaria pietre miliari i quali, se da un lato chiudono il libro, dall’altro lo aprono a sfide di reale concretizzazione.