Non basta avere una grande tradizione e una eccezionale notorietà internazionale, se nel tempo si registra una flessione dei risultati reddituali, determinata innanzitutto da un calo dei ricavi. Desiderando dunque intraprendere un percorso di cambiamento che lo portasse ad allargare il proprio portafoglio di attività, l’Autodromo Nazionale di Monza si è avvalso del supporto offerto dall’Università Cattolica, attraverso l’Alta scuola impresa e società (Altis). Gli obiettivi? La riformulazione della mission dell’Autodromo e la definizione delle linee guida per il futuro sviluppo, che consentisse di elaborare il piano strategico dell’azienda.
Un progetto dettagliato, guidato da Mario Molteni, professore ordinario di Economia aziendale presso l’Università Cattolica e fondatore di Altis. «Il Gran premio di Formula 1 costituisce l’evento da cui dipende larga parte dei ricavi dell’Autodromo Nazionale di Monza – racconta Andrea Mezzadri, docente di Economia aziendale e senior consultant Altis –, determinando un limitato sfruttamento del potenziale economico della struttura. Abbiamo dunque analizzato le linee di sviluppo strategico dell’Autodromo, per capire ci potessero essere ulteriori sviluppi e in che modo intervenire».
Cosa abbiamo fatto
Tutto è partito dalla disamina dei documenti relativi alla situazione economica dell’Autodromo, con particolare attenzione alla sua struttura costi-ricavi. «Il passo successivo è stato la mappatura della situazione esistente – aggiunge il professor Mezzadri –, grazie ad un ciclo di interviste strutturate e rivolte agli esponenti del top-management e ai principali gruppi di stakeholder. Per identificare potenziali prospettive di sviluppo, abbiamo monitorato le aspettative di manager e portatori d’interesse rispetto all’attività dell’Autodromo e abbiamo valutato l’insieme di attività realizzate dall’azienda, con le connesse problematiche operative».
Dall’analisi delle linee di sviluppo è emerso il grande potenziale dell’asset. «È una delle piste più antiche del mondo ed è dotata di una sopraelevata entrata nel mito, che fa ancora battere il cuore agli appassionati – commenta il professor Mezzadri –. Il tracciato è immerso nel parco recintato più grande d’Europa, vicino alla Villa Reale, la settecentesca residenza estiva progettata da Giuseppe Piermarini per l’imperatrice d’Austria Maria Teresa. Tutto ciò, a non più di venti di chilometri da Milano».
Un enorme potenziale
Questo grande potenziale rende possibile il rilancio dell’Autodromo Nazionale di Monza, partendo da un’analisi del posizionamento strategico e da una corretta pianificazione strategica. «Fra le diverse linee di sviluppo – ricorda il professor Mezzadri –, vi era l’ampliamento delle manifestazioni motoristiche e sportive in generale, ma anche l’accrescimento del consenso sociale, perché l’Autodromo era spesso percepito come corpo estraneo rispetto alla comunità, secondo quanto emerso dall’intenso lavoro di intervista a tutti gli stakeholder».
Il rafforzamento del legame con la Villa Reale, la valorizzazione di impianti già esistenti (come la piscina) e la creazione di nuove strutture (come una pista per i kart), queste alcune delle possibili soluzioni proposte per implementare la valorizzazione strategica. Così come Monza experience, un’offerta completa rivolta ai turisti, per farli immergere in un’atmosfera unica, grazie ad un simulatore di guida su una monoposto, un nuovo museo dell’automobile sportiva, un giro di pista completo, la foto sull’incredibile podio monzese sospeso sopra la pista, e molto altro.