di Elena Vagni
Il Taekwondo, la mia carta d'identità
I volti della Dual Carreer
“Mi chiamo Gao Li He, frequento il primo anno del corso di laurea magistrale in Management dei Servizi all’Università Cattolica di Roma. Sono un’atleta della Nazionale italiana di taekwondo dal 2019 e in particolare mi occupo di forme, nello specifico di Poomsae, movimenti prestabiliti di attacco e di difesa portati avanti contro avversari immaginari”.
Studentessa-atleta di origini cinesi, Gao Li è parte di “una grande famiglia allargata”. Sin dalla nascita, infatti, Gao Li viene affidata a una famiglia italiana, perché i suoi genitori non potevano permettersi economicamente una formazione scolastica adeguata. In Italia viene accolta con grande entusiasmo e calore da una famiglia numerosa, con 4 figli, due femmine e due maschi. Dalla parte della famiglia cinese invece, l’atleta, ha altri due fratelli.
Gao Li cresce a Martina Franca, nella provincia di Taranto e, rispetto a tanti altri atleti, inizia a praticare il suo sport più tardi, all’età di 12 anni. Prima, racconta, era una persona sedentaria che non praticava sport in alcun modo. “Mi sono avvicinata al taekwondo perché nella mia città, Martina Franca, un amico di famiglia aveva aperto una palestra e ci aveva invitato alla presentazione. Ero rimasta affascinata da queste persone che combattevano e facevano mosse che definivo strane. Un anno dopo ho deciso di provarlo anche io e da allora ha sempre fatto parte di me!”
Dopo diversi anni di allenamenti nella città in cui è cresciuta, Gao Li decide di trasferirsi a Roma per intraprendere un nuovo percorso di studi all’Università Cattolica, iscrivendosi al corso di laurea triennale in Economia e gestione dei servizi. Qui, successivamente, viene a conoscenza del Programma Dual Career dell’Università per studenti-atleti in cui rimane anche per la laurea magistrale tuttora in corso.
Il passaggio da una città di 46 mila abitanti, in cui tutto era familiare, alla capitale italiana con oltre 2 milioni e mezzo di abitanti e lunghe distanze di percorrenza, non si rivela tuttavia semplice e pone Gao Li di fronte a tante nuove sfide e a uno stile di vita molto diverso da quello a cui era abituata, portandola anche, per un periodo, a pensare di dover abbandonare il suo sport.
“Nel 2019 avevo deciso di lasciare lo sport per l’università. Trasferendomi qui a Roma avevo provato a cercare delle palestre, ma non le avevo trovate. L’unica era molto distante da casa, e a me che ero abituata ad avere la palestra a 10 minuti da dove abitavo, sembrava molto complicato. Con l’aiuto della mia tutor Dual Career, Greta Pepi, siamo riuscite a trovare una soluzione in una palestra che si trova ad un’ora da dove abito, era l’unica possibilità per continuare a praticare ciò che amo. A Martina Franca mi allenavo 5-6 giorni alla settimana, mentre qui a Roma mi alleno solo 2 giorni alla settimana e faccio i ritiri con la Nazionale. Quando hai dato tutto, non riesci a rinunciare, lo sport diventa la tua carta d’identità.”
Con il passare del tempo, le preoccupazioni si affievoliscono e l’atleta di Taekwondo riesce così a poco a poco, ad adattarsi ai ritmi della nuova città e alla sua nuova vita sportiva, recuperando il suo livello dopo alcuni mesi di fermo. Gao Li racconta inoltre di essersi approcciata a una nuova “mentalità sportiva”:
“Il cambio di mentalità è stato radicale; in Puglia, tutti erano di famiglia, condividevamo tanto, il mio maestro era una figura paterna. Qui a Roma invece la figura dell’allenatore è semplicemente quella dell’allenatore. Il motto è ‘andiamo alle gare per vincere e puntare all’oro’, e all’inizio non è stata una sfida semplice da affrontare, però mi ha aiutato a pormi degli obiettivi. Sono grata alla Società dove mi trovo, il mio allenatore è anche il Direttore Tecnico della Nazionale e quindi ho avuto la fortuna di farmi conoscere.”
Arrivano così per Gao Li anche i primi traguardi e i primi successi sportivi. Nel 2024 vince l’oro agli europei con il trio femminile, ma l’esperienza più significativa che descrive è quella dell’anno precedente, nel 2023, in cui ha partecipato alle Universiadi in Cina. Gao Li, infatti, è stata scelta come una delle atlete per rappresentare l’Italia in questa competizione. Nella sua specialità ha disputato sia l’individuale, che la coppia mista, che il trio femminile.
“Essere nel villaggio olimpico con tutti gli altri atleti, conoscersi e stare insieme, è stata un’esperienza bellissima, la mia prima olimpiade! Nel nostro sport non ci sono le olimpiadi e quindi è stato come provarle!”
Prima di partire per la Cina, tutti gli atleti vengono convocati all’ambasciata cinese. Il giorno della presentazione è stato per Gao Li un giorno speciale che ricorda con grande emozione:
“Ci avevano comunicato che tutti gli studenti partecipanti alle universiadi in Cina, erano stati convocati in ambasciata. Il CUSI (Centro Universitario Sportivo Italiano) mi ha chiamato - essendo l’unica atleta asiatica della squadra italiana – in rappresentanza degli atleti della nostra nazionale. Alla mattina sono andata in università per essere proclamata in triennale, al pomeriggio ero in ambasciata a parlare in cinese e in italiano davanti a tutte le massime istituzioni e alla sera ho festeggiato la mia laurea. È stata una giornata di montagne russe di sentimenti ed emozioni. Sotto alcuni punti di vista è come se avessi preso il pacchetto delle universiadi al completo. Poter parlare con le massime cariche sportive e anche politiche di rappresentanza, è stata un’esperienza indimenticabile.”
Gao Li sottolinea il valore di una realtà sportiva multiculturale. La fortuna di partecipare alle universiadi in un paese come la Cina, le ha permesso infatti di conoscere atleti da tutto il mondo e di confrontarsi con un ambiente sportivo e umano molto ampio. “Ritengo che lo sport sia un mezzo di unione tra diversità culturali.”
Il senso del dovere che percepisce come atleta e studentessa la accompagna inoltre sia durante gli allenamenti che nello studio, per raggiungere i suoi obiettivi sul tatami come nella vita quotidiana.
Aggiunge infine “per me è importante poter presto raggiungere una autonomia economica per aiutare la mia famiglia, che ha sempre fatto tanti sacrifici. Grazie al Programma Dual Career ho avuto la possibilità di non dover scegliere la carriera universitaria o quella sportiva, mentre nel mondo del lavoro non è così; so che potrebbero esserci degli aiuti per poter continuare a praticare anche lo sport, però non so ancora in quale contesto professionale mi inserirò. Per ora ho la testa sulla laurea magistrale e il mio prossimo obiettivo sportivo è partecipare ai mondiali!”
Gao è “ambasciatrice” non soltanto della determinazione nel portare avanti un duplice impegno, sportivo e accademico, ma anche del valore aggiunto di un ambiente sportivo multiculturale, che possa arricchire ulteriormente il cammino degli studenti-atleti nella loro doppia carriera.
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