Università Cattolica del Sacro Cuore

Sempre pronti a tutto! 

Intervista alla coordinatrice delle squadre dell’Università Cattolica, Sara Benenti

 

Sara Benenti è docente di pallavolo in Sport di squadra 2 al secondo anno in Scienze Motorie e si occupa della gestione delle squadre universitarie dell’università cattolica della sede di Milano che partecipano ai campionati CUS (Centro Universitario Sportivo).
Nell’intervista che segue, racconta la propria esperienza in ateneo e il valore che lo sport trasmette a lei e ai ragazzi che vi partecipano.

Prof.ssa quali sport è possibile praticare in Università Cattolica?

Ci sono diversi sport, il CUS regolamenta i campionati di basket, pallavolo, tennis, tutti sia maschili che femminili, inoltre c’è calcio a 11 per gli uomini e calcio a 5 per le donne. L’anno prossimo ci piacerebbe creare un campionato di golf tra università perché abbiamo riscontrato molto interesse a riguardo.

Come nasce l’idea di creare squadre in Ateneo?

A mio avviso c’è una iniziale finalità agonistica, infatti stiamo raggiungendo ottimi risultati con le squadre del nostro ateneo, ma poi si dà modo ai ragazzi che sono fuori sede e che si spostano per studiare lontano da casa, di conoscere nuove persone al di fuori della propria facoltà. Lo sport rende l’università un posto ancora più inclusivo, permette di formare un gruppo di amici.

Come e quando si svolgono le selezioni per le squadre?

Solitamente le selezioni si svolgono tra fine settembre e metà ottobre. Si può partecipare anche senza obbligatoriamente iscriversi alle selezioni e si fanno delle prove pratiche per capire il livello del giocatore e quanto è in grado di partecipare a un campionato. Tendenzialmente i nostri giocatori sono già formati, hanno una base, anche se devo dire che quest’anno nella pallavolo ci siamo costruiti in campo alcuni dei giocatori: avevano ottime doti fisiche ed erano volenterosi di imparare, il risultato è stato molto positivo e siamo davvero contenti!
Cerchiamo di avere sempre i numeri necessari per andare alle partite quindi le nostre rose sono ampie. Molti giocatori fanno sport anche in società di Milano e hinterland quindi, è difficile fare conciliare il doppio impegno sportivo. Per questo abbiamo rose ampie, per dare spazio a tutti di giocare e permettere di partecipare ai due impegni.

Quanto è importante lo sport per creare appartenenza all’Ateno che si frequenta?

È fondamentale ed è difficile non facendo allenamenti. Proprio per questo stiamo cercando di organizzare una trasferta a Roma partecipando a novembre a un torneo internazionale con le squadre più meritevoli. Lo abbiamo sempre fatto prima del covid e serve tantissimo per creare gruppo. Ci teniamo molto ad andare e l’intento dell’anno è quello di portare via più persone degli scorsi anni visto lo stop causato dal covid. Ci piacerebbe la presenza di una squadra di basket, una di pallavolo, una di calcio e due giocatori di tennis. Per noi queste trasferte tutti insieme sono dei momenti chiave!  

Passando al suo sport da coach, la pallavolo, vuole raccontarci qualcosa di quest’anno?

Le squadre di quest’anno sono dotate di una grandissima capacità di adattamento. Ci è capitato che delle partite con i maschi le abbiamo giocate con 4 liberi in campo che si sono adattati a fare un altro ruolo che non fosse il loro; nessuno si è mai lamentato di nulla, anzi sono gli stessi ragazzi che mi chiedono che ruolo devono fare in quella partita: “Prof non si preoccupi, ci pensiamo noi!” Questo loro atteggiamento positivo oltre che dare un grande spirito sportivo, genera squadra. C’è una grossa capacità di adattamento e di accoglienza. Quando arriva una persona nuova che è preoccupata del suo ingresso perché non conosce nessuno, sono molto tranquilla che si possa subito adattare. Dal punto di vista caratteriale ho dei gruppi stupendi sia nel maschile che nel femminile. Con la maschile abbiamo vinto 3 a 0 contro l’Università Statale la finale di Winter Cup. Con le ragazze purtroppo abbiamo perso contro la Statale sempre in finale; quindi… il derby è 1 a 1!  

Qualche considerazione?
Lo sport ha un valore educativo molto importante che cerchiamo di trasmettere sempre. Non è importante solo per chi fa scienze motorie, ma è un insegnamento per tutti, perché il mondo del lavoro è fatto di equipe, di collaborazione, di capi che comandano e di dinamiche che ci sono sempre e di cui lo sport ne porta i valori.

Dobbiamo fare conoscere lo sport all’interno dell’ateneo perché è fondamentale, chiunque può farne parte e noi li aspettiamo a braccia aperte!

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