Scuole dell’infanzia, bene i 300 milioni ma la strada per la parità è ancora lunga
"L’anno scolastico 2019-2020 è terminato. Si lasciano alle spalle mesi difficili, mesi di didattica online, di distanziamento e isolamento sociale, per guardare con misurata fiducia e ottimismo all’anno scolastico 2020-2021. Un ottimismo, però, che non è così diffuso tra le scuole paritarie. Quando parliamo di questo tipo di scuole, in Italia, parliamo di oltre 12 mila istituti, di cui quasi 9 mila scuole dell’infanzia; degli oltre 866mila alunni di questi istituti, 524mila frequentano la scuola dell’infanzia paritaria. A questi numeri, nell’ambito dello 0-3, vanno aggiunti i servizi educativi che riguardano 354mila bambini. Il progetto 0-6 vede una presenza di realtà non statali con 878mila bimbi. In questo contesto complessivo le scuole dell’infanzia Fism (Federazione Italiana Scuole Materne) sono 6.700, a cui si aggiungono 2.300 servizi educativi, per un totale di circa 500mila bambini.
Secondo Luigi Morgano, Segretario nazionale della Fism, i problemi sono due: la chiusura dell’anno scolastico e l’apertura del prossimo. E le domande a cui si attende risposta sono sostanzialmente tre: quando, come e per quanto tempo si prevede duri questa transitorietà dovuta al Covid-19."
... "Quando si parla di parità scolastica, si parla di libertà. Se non ci fossero le scuole paritarie non ci sarebbe libertà di scelta per le famiglie, come anche per il personale che intende insegnarvisi. Nell’ambito dell’unico sistema nazionale italiano di istruzione, costituito di scuole statali e paritarie, le difficoltà delle une si riflettono sulle altre. Se un certo numero di scuole paritarie non dovesse riaprire, dove troverebbero posto migliaia di alunni? È noto che in molte realtà italiane, se la presenza delle scuole dell’infanzia venisse meno cesserebbe il servizio scolastico tout court e sparirebbe una realtà di inclusione e coesione sociale che ha alle spalle una lunghissima tradizione di presenza, con una qualità alta dell’educazione. Vanno quindi adottate scelte di riapertura e funzionamento realistiche, flessibili, praticabile e sostenibili sul versante organizzativo, economico e gestionale."
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