Università Cattolica del Sacro Cuore

Credito cooperativo, in Cattolica un centro di ricerca sulla banca differente


 

Nate sul finire dell’Ottocento e con radici nella matrice cattolica dell’Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII, le banche di credito cooperativo sono l’espressione di una positiva biodiversità economico-finanziaria. Rappresentano, infatti, un modello di banca che ben valorizza la prossimità con le imprese e le famiglie, anche in periodi di difficili congiunture economiche come quella che stiamo vivendo. I numeri parlano chiaro: il 2021 si chiude con segno positivo per le 28 Banche di credito cooperativo della Lombardia con 202 mila soci, 5.500 dipendenti, 746 sportelli (oltre il 16% di quelli presenti a livello regionale) e più di un milione di clienti. Presenti in 534 comuni, in 132 dei quali operano come unico istituto di credito, le Bcc costituiscono all’incirca il 21% dell’ecosistema bancario lombardo. Riguardo ai settori di destinazione del credito: a dicembre 2021 gli impieghi lordi erogati alle famiglie ammontano a circa 8,6 miliardi di euro, oltre 15 miliardi di euro sono stati destinati invece a microimprese e imprese del territorio lombardo.

Valorizzare questo modello, svolgendo attività scientifiche sul tema del credito cooperativo e ponendosi quale polo di riferimento nazionale e internazionale, è quanto si propone il nuovo “Centro di ricerca sul Credito cooperativo”, istituito dalla facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative, in collaborazione con Federcasse e Federazione Lombarda delle Bcc.

"In un’epoca di incertezza e crisi endemica come quella attuale le banche di comunità dimostrano di poter fare la differenza a beneficio di economia reale e welfare di prossimità. I numeri ci confermano, ancora una volta, la fiducia di soci e clienti verso le Bcc", ha dichiarato il presidente della Federazione lombarda Alessandro Azzi in occasione dell’Assemblea di bilancio annuale. «Per contribuire allo sviluppo ulteriore del ruolo sociale delle cooperative di credito, a integrazione di quello eminentemente economico e bancario, principale sfida per il futuro resta quella di veder riconosciute, anche a livello europeo, le caratteristiche peculiari dei Gruppi bancari cooperativi, in ottica di adeguata applicazione del quadro normativo in termini di proporzionalità e semplificazione. Da qui la recente missione a Bruxelles di oltre sessanta esponenti del Credito cooperativo, organizzata dalla nostra Federazione in collaborazione con Federcasse, presso il Parlamento e le principali istituzioni comunitarie. In questo senso, è importante continuare l’opera di difesa e promozione, presso i decisori italiani ed europei, dell’originalità del nostro modello, che sarà anche oggetto di studio scientifico da parte del Centro di ricerca sul Credito cooperativo dell’Università Cattolica».

Il Centro si occuperà di valorizzare, in una prospettiva multidisciplinare, il carattere tecnico-identitario della cooperazione di credito mutualistica e di approfondire tematiche di carattere gestionale, giuridico e di governance. Tre le aree di attività che saranno svolte nel primo quadriennio. Innanzitutto la ricerca scientifica su temi chiave, come nuovi modelli di servizio delle Bcc, tra prossimità, digitalizzazione e relationship lending; proporzionalità delle norme, modello del gruppo bancario cooperativo e sua evoluzione; diverse dimensioni della “sostenibilità” tra evoluzione della normativa e re-interpretazione delle banche di comunità; rapporto con la cooperazione sociale e con il Terzo Settore in generale; soci delle Bcc: evoluzione del loro profilo, attese e indici di soddisfazione. A questa si aggiungono le attività di divulgazione dei risultati attraverso eventi, seminari e pubblicazioni e di formazione sul carattere tecnico-identitario del credito cooperativo.

"Il nuovo Centro intende rappresentare un polo di ricerca per la promozione di analisi e studi di carattere scientifico sui temi del credito cooperativo", spiega il direttore e preside di Scienze bancarie finanziarie e assicurative Elena Beccalli. "Due i tratti distintivi delle attività di ricercata: da un lato, la valorizzazione di una prospettiva multidisciplinare resa possibile dalla presenza di studiosi di area economico-bancaria, giuridica, storica; e, dall’altro, l’adozione di un metodo empirico e analitico per affrontare sia gli aspetti tecnico-identitari del credito cooperativo sia le tematiche di carattere gestionale. In prospettiva il centro intende farsi promotore di una rete internazionale tra gli studiosi di vari paesi che si occupano di temi di credito cooperativo. A tale riguardo, il primo evento internazionale di presentazione del centro sarà il workshop “The Future of Financial Mutuals”, che si terrà il prossimo 7 settembre a Londra presso Bayes Business School".

Membri del comitato direttivo sono: Alessandro Azzi, presidente della Federazione lombarda delle Bcc; Elena Beccalli, preside della facoltà di Scienze Bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica; Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse; Giorgio Fracalossi, presidente di Cassa Centrale Banca; Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse; Giuseppe Maino, presidente di Iccrea Banca; Andrea Perrone, docente di Diritto europeo dell’economia in Cattolica; Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Paolo Nusiner, direttore generale dell’Ateneo. All’attività di ricerca del Centro, presieduta da un apposito comitato scientifico, collaboreranno docenti e ricercatori di diversi atenei, anche internazionali, e professionisti del panorama economico-finanziario nazionale.

Fonte: Cattolica News
 

 

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