- Valorizzazione delle aree di attrazione turistica dei relativi prodotti.
- Sviluppo di un marketing efficace e innovativo.
- Aumento della competitività del sistema turistico.
- Individuazione di una governance efficiente e partecipata nel processo di elaborazione e definizione del piano e delle politiche turistiche.
Questi alcuni dei punti chiave del Piano Strategico per il Turismo (PST) 2017-2022, licenziato lo scorso febbraio dal Ministero. Punti pienamente condivisi dall’Università Cattolica che, dopo un decennio di esperienze, nell’ambito di una convenzione con la Provincia di Brescia, ha messo a punto un modello per la costituzione di un Osservatorio permanente sul turismo, definendone l’approccio metodologico e gli strumenti operativi.
Il modello per un Osservatorio permanente sul Turismo
Il metodo, servendosi di una piattaforma digitale, intende acquisire una conoscenza georeferenziata capillare, sistematica e in costante aggiornamento di tutto quanto costituisce attrattiva per le diverse forme di turismo proprie ed improprie che si registrano nel Paese, individuando l’entità amministrativa di base – il comune – quale soggetto referente, in quanto questa dispone della conoscenza del proprio patrimonio e, per aspetti amministrativi e fiscali, ne registra già la consistenza in altri atti di ordinaria amministrazione.
L’interoperabilità tra banche dati esistenti consente di combinare, in continuo divenire, questa mappatura con i data base disponibili, fondendo, e non sovrapponendo o duplicando, le informazioni.
L’accessibilità in tempo reale a statistiche aggiornate e ai dati sull’offerta infrastrutturale, e l’ampio uso di indicatori sulle interrelazioni dei fenomeni registrati, consentono di restituire elaborazioni dei dati – meglio se su base cartografica, in quanto più efficaci e di immediata comprensione - che costituiscono strumenti di lettura, di studio e di gestione del territorio, ai fini dello sviluppo del comparto turistico in forma sostenibile e partecipata.
“L’Osservatorio è in grado di supportare l’analisi per avviare nuovi filoni di sviluppo di attività economiche o di potenziamento di quelle già esistenti: scegliere quale attività al servizio del turismo potrà essere maggiormente richiesta nell’immediato futuro, valutare il sito migliore per il suo impianto, dimensionarla... agevola la relazione tra domanda ed offerta e, riducendo l’intervento di intermediari, diminuisce i costi di gestione e favorisce tanto il turista quanto il fornitore di servizi (quindi, anche, ricerca e prenotazione gratuita di alberghi e ristoranti, senza il ricorso ad onerosi servizi di terzi)” spiega Guido Lucarno, responsabile scientifico del progetto.
Conoscere il territorio per valorizzarlo e promuoverlo
Gli strumenti informativi consentono di mettere in rete anche le offerte meno appariscenti e di favorire sviluppo e business anche nelle attività di servizio ancora allo stadio di avviamento.
L’Osservatorio turistico permanente è, dunque, un sistema interattivo, in grado di mettere in relazione tra loro le istituzioni, gli imprenditori, la ricerca, le comunicazioni e l’utenza.
I dati immessi ed elaborati dal suo data base sono quindi in grado di favorire l’incontro tra domanda ed offerta e dare indicazioni per la compilazione di un master plan per il futuro sviluppo economico.
Il modello è stato efficacemente testato su un’area campione della provincia di Brescia, ma si presta ad una applicazione a vari livelli territoriali (Provincia, Regione, Stato), venendo incontro alle istanze del PST nazionale e proponendosi come strumento per lo sviluppo delle attività turistiche e la valorizzazione delle risorse attrattive territoriali del nostro Paese.