Nell'incontro in ateneo dal titolo "Impegno, motivazione e risultati tra sport, economia e università" in occasione del quindicennale del Double-degree in “Politiche europee e internazionali - Europäische und internationale Wirtschaft”, tanti gli ospiti e i docenti in dialogo. Tra questi, uno speciale; Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta Bergamasca Calcio, detentore dell'Europa League. L'Atalanta è stata la prima squadra italiana a vincere il trofeo nella nuova formula istituita nella stagione 2009-10.
(....)«Storicamente, a Bergamo l’obiettivo era la salvezza. Si lavorava con giocatori di categoria per ottenere il risultato. Ogni tanto si lanciava qualche giocatore forte, come Gaetano Scirea e Roberto Donadoni. Ma quello che, a un certo punto, ci ha permesso di andare oltre, è stata un’idea: puntare sui giovani, proporre una nuova organizzazione di gioco (un calcio moderno, ndr), ed essere consapevoli di giocare per qualcuno. Non è stato facile, nonostante la voglia della proprietà. Quando siamo partiti, ho rischiato fortemente: è andata bene»
(....)Perché, come ripete Gasperini, «il successo e il risultato sono cose ben diverse: il risultato è alla portata di tutti, il successo arriva dopo. Il vero succo dello sport è lavorare per migliorarsi sempre, giorno per giorno. Studiando e giocando di squadra. Con capacità di reazione, accettando gli errori, che non sono sinonimo di fallimento».
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