Dati positivi per la meeting industry italiana nel 2016
I risultati della III edizione dello studio promosso da Federcongressi&eventi e realizzato da ASERI mostrano un settore solido e fuori dalla crisi degli anni passati.
Il settore dei congressi e degli eventi rappresenta un importante comparto produttivo dell’economia italiana che negli ultimi anni ha compensato le flessioni della domanda di altri segmenti maturi dell’offerta turistica, contribuendo in misura significativa allo sviluppo delle economie locali.
Nonostante il generale consenso sui benefici culturali, sociali ed economici che il settore esercita sulla destinazione ospitante, è mancata negli ultimi anni in Italia una rilevazione statistica delle attività svolte dai diversi operatori.
Per questo motivo Federcongressi&eventi ha promosso dal 2015 l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, progetto di ricerca realizzato dal Laboratorio di analisi del mercato congressuale internazionale - LAMCI di ASERI-Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica.
Scopo del progetto è il monitoraggio continuativo di tutti i tipi di eventi organizzati in Italia (congressi associativi, convention, incentive, lanci di prodotto e riunioni varie promosse da aziende, da partiti, sindacati ed enti di ogni genere), al fine di supportare le scelte strategiche e gli investimenti di operatori di settore e stakeholder istituzionali.
«Il monitoraggio degli eventi realizzati durante l'anno, affiancato alla conoscenza approfondita della struttura del sistema di offerta presente in Italia, consente a tutti gli attori della meeting industry di formulare con maggiore consapevolezza le proprie scelte a livello sia di posizionamento strategico, sia di politica commerciale» osserva Roberto Nelli, responsabile scientifico della ricerca.
Dalla ricerca è emerso che nel 2015 in Italia sono stati complessivamente realizzati 392.660 eventi con un minimo di 10 partecipanti ciascuno (+11,5% rispetto al 2014), per un totale di 25.997.000 partecipanti (+7,3%) – mediamente 66 persone per evento – e 35.155.453 presenze (+15,0%). La durata media degli eventi e risultata pari a 1,35 giorni; gli eventi della durata di più di un giorno (tab. 13) hanno concentrato il 32,7% degli eventi e il 45,5% dei partecipanti totali (per una media di 92 persone per evento); tali eventi hanno dato origine a 25.031.709 presenze, che costituiscono il 71,2% delle presenze generate complessivamente dai congressi ed eventi e rappresentano il 9,6% delle presenze registrate negli esercizi alberghieri italiani nel 2015.
I congressi e gli eventi promossi da associazioni, aziende e istituzioni hanno fatto la parte del leone con circa l’87% degli eventi totali a fronte di un 5,7% di eventi culturali e di un 7,1% di altri eventi, e il bisogno e la volontà di stimolare la forza vendita, di incentivare le buone performance dei propri dipendenti e di lanciare sempre nuovi prodotti sul mercato hanno fatto sì che oltre la metà degli eventi svoltisi nel 2015 in Italia (il 55,4%) sia stata promossa dal segmento corporate.
Buona anche la performance del segmento associativo che, nei congressi, trova indispensabili occasioni di crescita, formazione e confronto. Gli incontri promossi dalle associazioni hanno rappresentato complessivamente il 34,8% degli eventi, il 41,7% dei partecipanti totali e il 39,5% delle presenze.
In questo panorama, le sedi non smettono di migliorare per essere sempre più competitive sul mercato. Nel 2015 il 60% ha infatti compiuto investimenti stanziando budget soprattutto per tecnologie (nel 67,4% dei casi), infrastrutture e servizi (40,3%), strutture (36,3%) e risorse umane (28%). Il trend è confermato anche per quest’anno: più della metà delle sedi è infatti intenzionata a investire, soprattutto sul fronte tecnologico.
Secondo Nelli, «la capillare diffusione di sedi per eventi sul territorio, pur nella sua frammentazione, costituisce una grande opportunità per l'Italia non solo per la considerevole produzione di valore economico, ma anche per la potenziale diffusione di valore culturale e sociale, realizzabile attraverso la condivisione di conoscenze e di esperienze e la formazione di nuove relazioni tra le persone: è sulla sedimentazione sui territori, anche di questi valori, che occorre investire con sempre maggiore consapevolezza».
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